Collaudo statico: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
(Una versione intermedia di uno stesso utente non è mostrata) | |||
Riga 22: | Riga 22: | ||
3) una copia completa e vidimata dal comune della denuncia di inizio lavori come da DPR 6.6.2001 n° 380 art. 65 e 67, legge 1086 del 5 nov 1971, NTC2008. | 3) una copia completa e vidimata dal comune della denuncia di inizio lavori come da DPR 6.6.2001 n° 380 art. 65 e 67, legge 1086 del 5 nov 1971, NTC2008. | ||
4) | 4) Eventuali integrazioni della relazione di calcolo che richiederò esaminando la documentazione. | ||
5) Certificati dei materiali | 5) Certificati dei materiali | ||
== BOZZA di : Procedura per la redazione della Relazione finale di collaudo di struttura nel rispetto dei criteri di garanzia della qualità secondo UNI-EN ISO 9001 == | |||
PREMESSA | PREMESSA |
Versione attuale delle 13:25, 13 ago 2013
Iter del collaudo
In merito all'iter della denuncia dei lavori che termina con il collaudo, è fondamentale ricordare che:
1) una copia di tutta la denuncia depositate presso lo sportello unico del comune di competenza deve tornare integralmente al collaudatore con i timbri dell'avvenuto deposito.
2) la lettera di incarico con l'accettazione dell'incarico deve essere anch'essa depositata
3) la relazione di struttura ultimata redatta dal direttore dei lavori con l'accettazione scritta dei certificati dei materiali deve essere anch'essa depositata ed inviata al collaudatore
4) il collaudatore ha 60 gg dal deposito di tale relazione per l'effettuazione del collaudo.
Documentazione richiesta
1) Lettera d’incarico firmata dal committente
2) Relazione di struttura ultimata del direttore dei lavori (La relazione di struttura ultimata deve avere una data in modo che il collaudo risulti effettuato entro 60 gg dalla stessa.). Tale relazione deve essere integrale con accettazione del direttore dei lavori dei certificati dei materiali e con una dichiarazione che effettivamente sono stati utilizzati nel cantiere.
3) una copia completa e vidimata dal comune della denuncia di inizio lavori come da DPR 6.6.2001 n° 380 art. 65 e 67, legge 1086 del 5 nov 1971, NTC2008.
4) Eventuali integrazioni della relazione di calcolo che richiederò esaminando la documentazione.
5) Certificati dei materiali
BOZZA di : Procedura per la redazione della Relazione finale di collaudo di struttura nel rispetto dei criteri di garanzia della qualità secondo UNI-EN ISO 9001
PREMESSA
La norma di unificazione UNI EN ISO 9001 definisce i criteri di garanzia della qualità cui deve aderire una azienda, che progetta i propri prodotti, quando lo preveda un contratto di fornitura di prodotti o servizi, ovvero quando la stessa azienda abbia, su base volontaria, deciso di eseguire tutte le proprie attività in regime di Garanzia della Qualità.
Quando la realizzazione di una struttura soggetta alla Legge 1086/71 ricade in tale casistica è necessario che anche le attività normalmente affidate ad un professionista, ed in particolare il collaudo, che rappresenta un punto di passaggio fondamentale per assicurare la qualità di una struttura, siano eseguite nel rispetto di adeguati criteri di garanzia della qualità.
Questa procedura definisce una forma di redazione della relazione finale allegata al certificato di collaudo che permette al collaudatore di garantire e certificare non solo il rispetto della legge 1086, ma anche quello dei requisiti ISO 9001.
NOTA: in taluni casi il committente potrebbe richiedere un adattamento di questa procedura alle esigenze del proprio Sistema di Garanzia della Qualità, nel quale l'attività del collaudatore dovrà inserirsi. Tuttavia il piano della relazione previsto da questa procedura è così ampio da coprire verosimilmente gran parte dei casi di applicazione pratica.
INDICE
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1.1 Scopo 1.2 Campo di applicazione 2. RIFERIMENTI 3. DATI E PREMESSE 3.1 Rapporti con la Legge 1086 3.2 Rapporti con la ISO 9001 4. REDAZIONE DELLA RELAZIONE DI COLLAUDO 5. ESEMPIO DI REDAZIONE DELLA RELAZIONE DI COLLAUDO 6. DEFINIZIONI APPENDICE -A- PIANO TIPO DI "RELAZIONE FINALE ALLEGATA AL CERTIFICATO DI COLLAUDO DI STRUTTURA" (A)1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE (A)1.1 Scopo (A)1.2 Campo di applicazione (A)2. RIFERIMENTI (A)3. DATI (A)3.1 Definizione della struttura (A)3.1.1 Descrizione della struttura (A)3.1.1.1 Descrizione (A)3.1.1.2 Strutture ripetute (A)3.1.1.3 Strutture portanti questa e/o terreno di fondazione (A)3.1.1.4 Strutture portate da questa (A)3.1.1.5 Strutture con elementi prefabbricati (A)3.1.1.6 Strutture modificate (A)3.1.2 Interfacce della struttura (A)3.1.3 Descrizione degli organismi strutturali (A)3.2 Dati formali (A)3.2.1 Progettista (A)3.2.2 Direttore dei lavori (A)3.2.3 Costruttore (A)3.2.4 Fornitori di prefabbricati (A)3.2.5 Elenco delle denunce (A)3.3 Requisiti funzionali (A)3.3.1 Stabilità strutturale (A)3.3.2 Altri requisiti (A)4. VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI FORMALI (A)4.1 Denuncia dei lavori (A)4.2 Documenti in cantiere (A)4.3 Relazione a struttura ultimata (A)4.4 Prefabbricati prodotti in serie (A)5. ISPEZIONE DELL'OPERA (A)5.1 Date di esecuzione (A)5.2 Conformità al progetto depositato (A)5.3 Risultati dell'ispezione (A)5.4 Verifica delle azioni correttive eseguite (A)6. ESAME DEI CERTIFICATI PER I MATERIALI (A)6.1 Elenco dei certificati disponibili (A)6.2 Numero di prelievi e conformità ai criteri delle norme (A)6.3 Accettabilità dei risultati (A)7. ALTRE CERTIFICAZIONI E PROVE (A)7.1 Prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori (A)7.2 Controlli distruttivi e non distruttivi richiesti (A)7.3 Altre certificazioni e prove (A)8. CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE (A)8.1 Indipendenza del controllo (A)8.2 Metodi di verifica adottati (A)8.3 Descrizione dei risultati delle verifiche eseguite (A)8.4 Documentazioni di progetto integrative richieste (A)8.5 Modifiche di progetto introdotte (A)8.6 Verifica delle modifiche di progetto introdotte (A)8.7 Conclusioni del controllo della progettazione (A)9. PROVE DI CARICO (A)9.1 Considerazioni generali (A)9.2 Programma delle prove (A)9.3 Svolgimento delle prove (A)9.4 Taratura della strumentazione di prova (A)9.5 Risultati delle prove (A)9.6 Discussione dei risultati (A)9.7 Conclusioni tratte dalle prove di carico (A)10. CONCLUSIONI E RINVIO AL CERTIFICATO DI COLLAUDO APPENDICE 1 ESEMPIO DI "RELAZIONE FINALE ALLEGATA AL CERTIFICATO DI COLLAUDO DI STRUTTURA" (1)1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE (1)1.1 Scopo (1)1.2 Campo di applicazione (1)2. RIFERIMENTI (1)3. DATI (1)3.1 Definizione della struttura (1)3.1.1 Descrizione della struttura (1)3.1.1.1 Descrizione (1)3.1.1.2 Strutture ripetute (1)3.1.1.3 Strutture portanti questa e/o terreno di fondazione (1)3.1.1.4 Strutture portate da questa (1)3.1.1.5 Strutture con elementi prefabbricati (1)3.1.1.6 Strutture modificate (1)3.1.2 Interfacce della struttura (1)3.1.3 Descrizione degli organismi strutturali (1)3.2 Dati formali (1)3.2.1 Progettista (1)3.2.2 Direttore dei lavori (1)3.2.3 Costruttore (1)3.2.4 Fornitori di prefabbricati (1)3.2.5 Elenco delle denunce (1)3.3 Requisiti funzionali (1)3.3.1 Stabilità strutturale (1)3.3.2 Altri requisiti (1)4. VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI FORMALI (1)4.1 Denuncia dei lavori (1)4.2 Documenti in cantiere (1)4.3 Relazione a struttura ultimata (1)4.4 Prefabbricati prodotti in serie (1)5. ISPEZIONE DELL' OPERA (1)5.1 Date di esecuzione (1)5.2 Conformità al progetto depositato (1)6. ESAME DEI CERTIFICATI PER I MATERIALI (1)6.1 Elenco dei certificati disponibili (1)6.2 Numero di prelievi e conformità ai criteri delle norme (1)6.3 Accettabilità dei risultati (1)7. ALTRE CERTIFICAZIONI E PROVE (1)7.1 Prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori (1)7.2 Controlli distruttivi e non distruttivi richiesti (1)7.3 Altre certificazioni e prove (1)8. CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE (1)8.1 Indipendenza del controllo (1)8.2 Metodi di verifica adottati (1)8.3 Descrizione dei risultati delle verifiche eseguite (1)8.4 Documentazioni di progetto integrative richieste (1)8.5 Modifiche di progetto introdotte (1)8.6 Verifica delle modifiche di progetto introdotte (1)8.7 Conclusioni del controllo della progettazione (1)9. PROVE DI CARICO (1)9.1 Considerazioni generali (1)10. CONCLUSIONI E RINVIO AL CERTIFICATO DI COLLAUDO 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1 Scopo
Questa procedura definisce i contenuti della Relazione Finale allegata al Certificato di Collaudo di Struttura, che rappresentano i minimi necessari per assicurare in ogni situazione prevedibile i requisiti di garanzia della qualità prescritti dal rif.2.3.
Sono rispettate anche, a fortiori, le prescrizioni dei rif.ti 2.1 e 2.2.
NOTA: per "situazione prevedibile" si intende qui sopra una problematica di collaudo strutturale rientrante in una casistica di ampia e comune conoscenza. Situazioni particolari potranno richiedere un adattamento della procedura.
1.2 Campo di applicazione
Questa procedura si applica a tutte le strutture rientranti nel campo di applicazione del rif.2.1.
2. RIFERIMENTI
2.1 Legge 1086/71 Norme per la disciplina delle opere ......
2.2 D.M.LL.PP.14/2/92 Norme tecniche per l'esecuzione ...
2.3 UNI-EN ISO 9001 Sistemi qualità
3. DATI E PREMESSE
3.1 Rapporti con la Legge 1086
Questa procedura consente di soddisfare le prescrizioni della Legge 1086, poiché l'emissione della relazione finale di collaudo nella forma qui definita implica l'esplicita affermazione da parte del professionista di aver eseguito tutte le verifiche prescritte da rif.ti 2.1 e 2.2.
NOTA: l'esplicita affermazione di cui sopra non è prescritta dalla legge, che prescrive solo di eseguire le verifiche e non di dichiararne l'avvenuta esecuzione. Tale affermazione è tuttavia necessaria per rispettare i requisiti di qualità (vedere oltre)
NOTA: la legge 1086 non prescrive la redazione della relazione finale di collaudo, ma soltanto del certificato di collaudo, il cui contenuto, se pur necessariamente motivato in modo articolato, può essere assai sommario. Per rispettare i requisiti di qualità è necessaria invece la descrizione per esteso di tutte le verifiche effettuate, ed è per questo che è prevista da questo documento la redazione di una Relazione Finale di Collaudo, alla quale il Certificato di Collaudo farà riferimento per quanto utile, e che sarà depositata in allegato al certificato stesso.
3.2 Rapporti con la ISO 9001
I seguenti sono i requisiti del rif.2.3 che questa procedura intende soddisfare, ma limitatamente alle sole azioni riguardanti il collaudo strutturale:
- 4.2 Sistema qualità: preparazione di procedure scritte ed efficace attuazione delle stesse
- 4.4.2.2 Interfacce organizzative e tecniche
- 4.4.3 Dati e requisiti di base
- 4.4.4 Risultati della progettazione
- 4.4.5 Verifica della progettazione
NOTA: tale verifica è prescritta dal rif.2.2. Ai fini dei requisiti di qualità essa potrà sostituirsi od integrarsi alle verifiche che comunque il fornitore od il committente devono eseguire sulle proprie azioni, ma soltanto nel caso di collaudo in corso d'opera, poiché mancherebbe altrimenti la necessaria tempestività della verifica.
- 4.5 Controllo della documentazione
NOTA: i requisiti di controllo della documentazione per quanto riguarda la relazione di collaudo possono essere considerati soddisfatti con il solo rispetto delle norme di legge sulla nomina del collaudatore e sul deposito del certificato di collaudo (e di sue eventuali riedizioni).
- 4.10.3 Prove, controlli e collaudi finali
NOTA: il collaudo strutturale rappresenta in sé un collaudo finale ai sensi del requisito 4.10.3. Poiché esso è eseguito anche nell'interesse del committente, esso potrà essere considerato sostitutivo delle corrispondenti azioni che il committente dovrebbe autonomamente eseguire, mentre il costruttore sarà comunque tenuto, quando prescritto contrattualmente, ad eseguire propri controlli finali in conformità al requisito 4.10.3
- 4.10.4 Documenti di registrazione di prove, controlli e collaudi
- 4.11 Apparecchiature di controllo, misura e collaudo
- 4.12 Stato delle prove, controlli e collaudi
- 4.13.1 Esame e trattamento delle non conformità
- 4.14 Azioni correttive
- 4.16 Documenti di registrazione della qualità
4. REDAZIONE DELLA RELAZIONE DI COLLAUDO
Per soddisfare ai requisiti di questa procedura la relazione finale di collaudo deve essere redatta in aderenza al piano tipo definito in Appendice A.
Tale piano contiene numerosi paragrafi riferibili ciascuno ad un aspetto del collaudo che non necessariamente troverà applicazione in tutti i casi (anzi in molti casi, per le strutture più comuni, la maggior parte di tali paragrafi risulterà non applicabile).
La redazione rispetterà in proposito i seguenti criteri:
- la numerazione dei paragrafi fornita nel piano tipo deve essere strettamente mantenuta, senza rinumerarli in conseguenza della soppressione di alcuni, ma sopprimendo tuttavia il riferimento "(A)" all’appendice di questo documento
- i paragrafi che non sono applicabili alla struttura in esame potranno essere semplicemente soppressi senza alcuna menzione, ma saranno di preferenza inseriti nella relazione e conterranno la menzione "Nulla da segnalare" oppure "Non applicabile", seguita dalla relativa motivazione quando la non applicabilità non sia immediatamente evidente.
Nel piano tipo in Appendice A il testo in carattere normale è destinato ad essere trasferito tal quale (o in forma equivalente) nella relazione, mentre il testo in corsivo è esplicativo. Il testo fra parentesi quadre corrisponde a situazioni particolari ed è presente solo quando queste si verificano. il carattere "/" separa parti di testo fra di loro alternative.
5. ESEMPIO DI REDAZIONE DELLA RELAZIONE DI COLLAUDO
L'Appendice 1 di questo documento fornisce un esempio di redazione della relazione di collaudo, avente principalmente lo scopo di mostrare come anche collaudi di tipo corrente, o comunque proceduralmente semplici, possano essere utilmente e con chiarezza formalizzati attraverso questa procedura, anche quando l'applicazione dei requisiti di qualità non sia imposta contrattualmente.
Si noti tuttavia che l'Appendice 1, intenzionalmente identificata con un numero, invece che con una lettera, non fa parte, a differenza dell'Appendice A, del corpo di questa procedura: essa ha infatti un puro scopo esemplificativo, e non contiene alcuna informazione necessaria per applicare la procedura stessa.
6. DEFINIZIONI
Nella presente procedura e, di conseguenza, nella relazione finale redatta in conformità ad essa, sono utilizzate le seguenti definizioni:
- struttura: è l'insieme delle opere che formano oggetto di un dato collaudo. Si noti che una struttura può comprendere più strutture denunciate, ovvero può costituire solo una parte di una struttura denunciata (caso del collaudo eseguito per fasi), e normalmente comprende numerosi organismi strutturali
- struttura denunciata: è l'insieme delle opere strutturali che formano l'oggetto di una singola denuncia dei lavori ex L.1086 (e di eventuali varianti)
- elemento strutturale: è una qualsiasi parte, semplice o complessa, di una struttura, avente una funzione di carattere statico
- organismo strutturale: è un insieme di elementi strutturali organicamente collaboranti fra di loro e tali da formare un complesso il cui comportamento strutturale è modellabile in forma compatta sulla base della scienza delle costruzioni. Si noti che ogni organismo strutturale comporta normalmente una o più interfacce strutturali
- interfaccia (strutturale): è il luogo dei punti di contatto fra un organismo strutturale ed altri ad esso collegati, attraverso i quali si trasmettono grandezze fisiche strutturalmente rilevanti (tipicamente forze e/o spostamenti).
Appendice -A- PIANO TIPO DI "RELAZIONE FINALE ALLEGATA AL CERTIFICATO DI COLLAUDO DI STRUTTURA"
(A)1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
(A)1.1 Scopo
Questa relazione rappresenta il risultato del collaudo strutturale eseguito da .............. sulla struttura appresso definita.
Essa è redatta in aderenza al modello contenuto nel rif.2.4 che assicura il rispetto dei requisiti di garanzia della qualità secondo UNI-EN ISO 9001 applicabili alla attività di collaudo.
(A)1.2 Campo di applicazione
Questa relazione si applica alla struttura ....... ubicata in ....... più dettagliatamente definita e descritta nel seguito.
(A)2. RIFERIMENTI
2.1 Legge 1086/71 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, ecc.
2.2 D.M.LL.PP.14/2/92 Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale ecc..
NOTA: citare qui sopra l'aggiornamento delle norme tecniche in vigore alla data della denuncia della struttura, o, se del caso, in vigore alla data dell'ultimo progetto di variante.
2.3 UNI EN ISO 9001 Sistemi qualità
2.4 CIM/CS1/0 Procedura per la redazione della relazione finale di collaudo
2.5 ........
Segue l'elenco delle altre norme tecniche per legge o contrattualmente applicabili alla struttura, ovvero comunque utilizzate come riferimento nel collaudo; potrà trattarsi di norme relative ai terreni di fondazione, alle costruzioni in zona sismica, od a manufatti di speciale importanza, quali ponti, gallerie, dighe od altro.
2.......
Segue l'elenco dei documenti utilizzati per l'azione di collaudo (progetto depositato, certificazioni, verbali di prove, altre norme, bibliografia, ecc.). Tali documenti devono tutti soddisfare ai criteri fissati dai requisiti di qualità, che, come minimo, prevedono, l'indicazione della data di emissione/modifica e la chiara identificazione dell'oggetto e del campo di applicazione. Documenti non aderenti a tali requisiti (ad esempio: tabulati, figure, dati estratti da cataloghi di apparecchiature) saranno di preferenza allegati a questa relazione, invece di essere citati come sopra.
(A)3. DATI
(A)3.1 Definizione della struttura
(A)3.1.1 Descrizione della struttura
(A)3.1.1.1 Descrizione
La descrizione della struttura qui riportata deve essere tale da identificare senza alcun equivoco, insieme con i dati forniti ai punti successivi, l'insieme degli elementi strutturali formanti la struttura oggetto del collaudo.
Si farà ampio uso di riferimenti alla documentazione di progetto, quando utile. Si porrà inoltre particolare attenzione nel caso del verificarsi di una o più delle condizioni descritte nei punti successivi.
(A)3.1.1.2 Strutture ripetute
Strutture ripetute identiche o simili: elencarle tutte, stabilendo un sistema di sigle che consenta di richiamarle individualmente (utilizzare il sistema usato dal progettista, se esiste); individuare la esatta localizzazione di ogni struttura, se pertinente.
(A)3.1.1.3 Strutture portanti questa e/o terreno di fondazione
Struttura poggiante, portata o comunque strutturalmente interagente con altra struttura (preesistente o comunque oggetto di collaudo separato) (ad esempio: struttura in elevazione considerata autonoma rispetto alla fondazione, gabbia di ascensore inserita in edificio esistente): descrivere sommariamente anche la struttura preesistente, per supportare la successiva definizione delle interfacce (vedere oltre).
Nei casi più comuni di strutture edilizie si deve considerare quale struttura portante il terreno di fondazione.
(A)3.1.1.4 Strutture portate da questa
Struttura che è previsto debba portare o comunque interagire con altra struttura (di successiva esecuzione o comunque oggetto di collaudo separato) (ad esempio: gabbia di ascensore o vano scale da realizzare successivamente all'edificio): vale quanto detto al punto precedente.
(A)3.1.1.5 Strutture con elementi prefabbricati
Vale quanto detto al punto 3.1.1.3. Si noti che in questo caso il collaudo riguarda anche gli elementi prefabbricati.
(A)3.1.1.6 Strutture modificate
Struttura che si configura in tutto od in parte come un intervento di modifica di struttura preesistente (ad esempio: controventamenti aggiunti in conseguenza di una variazione dei carichi orizzontali di progetto): descrivere dettagliatamente la struttura preesistente ed il tipo di interfaccia ed interazione con le strutture di modifica, distinguendo il caso di sola aggiunta di nuovi elementi strutturali da quello comportante anche la soppressione/modifica di elementi esistenti.
(A)3.1.2 Interfacce della struttura
Questo paragrafo descrive dettagliatamente i collegamenti fra la struttura oggetto del collaudo ed eventuali strutture comunque collegate, in corrispondenza a ciascuno dei casi definiti ai precedenti punti da 3.1.1.3 a 3.1.1.6. E' necessario identificare esattamente quali elementi fanno parte della struttura oggetto del collaudo e quali fanno parte di altra struttura (ad esempio: inserti nel calcestruzzo utilizzati da struttura aggiunta ma previsti e realizzati nell'ambito della struttura preesistente fanno parte di quest'ultima).
(A)3.1.3 Descrizione degli organismi strutturali
Elencare tutti gli organismi strutturali che compongono la struttura e descriverne sommariamente il funzionamento strutturale.
Fare riferimento, se utile, alla relazione di calcolo del progettista, senza necessariamente ripetere quanto in essa riportato. Fare riferimento esplicito, ancora una volta, ai casi di interazione/modifica con/di altre strutture separatamente collaudate.
Quando sono presenti fondazioni su terreno (di qualunque tipo) richiamare esplicitamente l'organismo strutturale corrispondente all'interazione terreno - fondazione, e descriverne il funzionamento (rinviando, se del caso, alla relazione del progettista).
(A)3.2 Dati formali
(A)3.2.1 Progettista
Elencare il o i progettisti (ed i relativi dati anagrafici) intervenuti nella progettazione della/e struttura/e denunciata/e come risultano dalle denunce. Nel caso sia citato più di un progettista identificare i campi di responsabilità di ciascuno, distinguendo i casi di avvicendamento da quelli di collaborazione contemporanea ed identificando chi abbia compiti di coordinamento/supervisione. Saranno riportati esclusivamente dati risultanti da documenti ufficiali (denuncia delle opere), ovvero da concordanti comunicazioni scritte fornite da tutti gli interessati.
Si noti che i requisiti di qualità consentirebbero di riconoscere progettisti che non risultino dalle denunce, ma che ciò non è ammesso dal rif.2.1, che va considerato come un requisito di qualità supplementare. Documentazione di progetto non firmata o comunque non avvallata per iscritto da uno dei progettisti non può quindi essere utilizzata nel collaudo.
(A)3.2.2 Direttore dei lavori
Vale tutto quanto detto al punto precedente.
(A)3.2.3 Costruttore
Elencare il o i costruttori intervenuti nella costruzione come risultano dalle denunce, identificando i relativi campi di intervento. Anche qui possono essere citati solo i costruttori che risultino dalle denunce. Qualora appaia evidente dalla documentazione o dalle opere l'intervento di costruttori non in denuncia è opportuno qui menzionarli indicando per quale costruttore essi hanno eseguito opere in subappalto.
(A)3.2.4 Fornitori di prefabbricati
Elencare tutti i fornitori di prefabbricati risultanti dalla documentazione disponibile, indicando per ciascuno tipo e quantità della fornitura, nonché i nomi dei tecnici responsabili.
(A)3.2.5 Elenco delle denunce
Elencare la/e denuncia/e, incluse le varianti, pertinenti per la struttura. Menzionare esplicitamente il caso di collaudo riguardante solo una parte di una struttura denunciata, facendo riferimento, se del caso, a precedenti collaudi riguardanti la stessa struttura denunciata. Sempre in tale eventualità, se la presente è l'ultima di una serie di relazioni di collaudo riguardanti la stessa struttura denunciata, deve essere qui verificato ed esplicitamente dichiarato che l'insieme delle relazioni di collaudo, il cui elenco deve comparire al punto 2, copre integralmente la struttura denunciata.
(A)3.3 Requisiti funzionali
I requisiti funzionali rappresentano la descrizione qualitativa e quantitativa delle prestazioni richieste alla struttura.
Il primo di essi, il requisito della stabilità strutturale, è ovviamente sempre presente, in quanto prescritto dal rif.2.1, ed è richiamato per completezza. La sua definizione quantitativa è di norma stabilita dalle norme tecniche e non è necessario richiamarla esplicitamente. In casi particolari (ad esempio: struttura con comportamento spiccatamente dinamico), è necessario indicare nella definizione del requisito i valori limite assunti per le grandezze caratteristiche che non sono specificate dalle norme (ad esempio: frequenza propria minima nel caso di comportamento dinamico).
Si noti inoltre che il criterio della stabilità strutturale va rispettato non solo nel momento del collaudo, ma anche nel tempo e che pertanto una sufficiente durabilità della struttura deve essere assicurata in tutti i casi. Questo sotto requisito insieme con una sua definizione quantitativa (ad esempio: sovraspessore di corrosione assunto per gli elementi strutturali e non utilizzato nel verificarne la stabilità, indicazione di una vita prevedibile limitata per la struttura) sarà esplicitamente richiamato in tutti i casi che fuoriescono dalla norma nelle strutture civili (ad esempio: struttura in ambiente particolarmente aggressivo, struttura comprendente elementi costruiti con materiali che invecchiano nel tempo).
Poiché il collaudo è eseguito anche nell'interesse del committente, può essere richiesto nell'incarico al collaudatore di verificare altri requisiti funzionali, quali ad esempio:
- resistenza al fuoco
- rigidezza (oltre quanto prescritto dalle norme)
- durabilità (oltre quanto indispensabile per assicurare la stabilità strutturale)
- estetica
- assorbimento di rumore
In tutti i casi pertinenti tali requisiti saranno definiti esplicitamente, insieme con i relativi criteri quantitativi di valutazione.
Si noti tuttavia che un requisito di base della qualità è la chiarezza di intenti di ogni azione. Tale chiarezza potrebbe essere offuscata quando un requisito addizionale richiedesse analisi e prove di complessità tale da far apparire minore il requisito della stabilità strutturale, che deve invece restare principale nell'oggetto della relazione di collaudo. In tali casi si preferirà consegnare le verifiche relative a tale requisito addizionale in un documento separato.
(A)3.3.1 Stabilità strutturale
Il requisito della stabilità strutturale, da mantenere per tutta la vita prevedibile della struttura con interventi di manutenzione ordinaria, deve essere assicurato nelle condizioni e con i limiti prescritti dal rif.2.2.
(A)3.3.2 Altri requisiti
................
(A)4. VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI FORMALI
La legge prescrive al collaudatore la verifica degli adempimenti formali, ma non indica quali azioni siano da intraprendere qualora ne sia constatata la violazione. Si può quindi ritenere che la segnalazione fatta, quando del caso, in questa relazione soddisfi gli obblighi di legge.
(A)4.1 Denuncia dei lavori
I lavori sono stati denunciati in conformità alle prescrizioni di legge (rif.2.1) come da elenco denunce di cui al punto 3.2.5.
(A)4.2 Documenti in cantiere
[Per quanto è stato possibile verificare al collaudatore i documenti di progetto, recanti l'attestazione di deposito, erano reperibili in cantiere durante i lavori.]
Esiste inoltre il giornale dei lavori, nel quale risultano i visti periodicamente apposti dal direttore dei lavori.
Questo paragrafo esiste solo nel caso di collaudo esplicitamente affidato con la clausola "in corso d'opera" (indipendentemente dalla data dell'incarico, che di regola precede l'inizio dei lavori). Per collaudo soltanto "finale" si riporterà la menzione "Non applicabile".
(A)4.3 Relazione a struttura ultimata
La relazione a struttura ultimata (rif....) è stata depositata a norma di legge il ......
Tale relazione contiene inoltre:
a) i certificati delle prove sui materiali
[b) i metodi impiegati per la precompressione del calcestruzzo]
[c) l'esito delle prove di carico seguenti: .........]
(A)4.4 Prefabbricati prodotti in serie
Le dichiarazioni e le relazioni dei fornitori di prefabbricati di cui al punto 3.2.4 risultano disponibili nella documentazione di progetto. I dati relativi corrispondono alle previsioni del progettista, come risulta dal documento rif......
(A)5. ISPEZIONE DELL'OPERA
(A)5.1 Date di esecuzione
L'ispezione dell'opera è stata eseguita come segue:
- visita n.1
.data: .....
.presenti: (elencare per nome o per funzione tutti coloro che assistettero alla visita)
.parti verificate: .....
- visita n.2
...........
...........
(A)5.2 Conformità al progetto depositato
L'ispezione dell'opera [ha/non ha] permesso di accertare la rispondenza dell'opera al progetto depositato.
[Le parti risultate non conformi sono le seguenti: ..... Tali deviazioni sono tuttavia di minore importanza, cosicché nella sostanza il disposto di legge si può considerare rispettato]
Si richiama l'attenzione sulla importanza, anche dal punto di vista dei requisiti di qualità, di far rispettare le disposizioni di legge sulla conformità fra progetto depositato ed opera eseguita. In tutti i casi di rilievo è opportuno prescrivere al direttore dei lavori di far depositare a titolo di variante in corso d'opera una serie modificata dei disegni riportante tutte le modifiche apportate che abbiano una rilevanza strutturale non insignificante; un requisito minimo (che tuttavia non rispetta la legge) è che tale serie di disegni sia resa disponibile al collaudatore, che ad essa farà esplicito riferimento in questa relazione.
Si richiama ancor più l'attenzione sul fatto che i documenti di progetto devono riportare tutti gli elementi e dettagli esecutivi aventi una rilevanza strutturale non insignificante (ad esempio: per struttura in acciaio devono essere riportate le dimensioni e la qualità delle saldature strutturali). Qualora si constatino carenze è opportuno procedere come sopra.
(A)5.3 Risultati dell'ispezione
L'ispezione generale eseguita come sopra detto ha dato luogo alle seguenti istruzioni impartite [al costruttore / al direttore dei lavori]:
..........
Allegare o elencare al punto 2 eventuali rapporti o comunicazioni scritte.
(A)5.4 Verifica delle azioni correttive eseguite
Indicare, per ciascuna delle istruzioni elencate al punto precedente, quali azioni siano state intraprese ed il risultato finale ottenuto.
(A)6. ESAME DEI CERTIFICATI PER I MATERIALI
(A)6.1 Elenco dei certificati disponibili
Elencare, facendo riferimento alla relazione a struttura ultimata, di cui al punto 4.3, e, se del caso, a rapporti nei quali più certificati sono raccolti (da citare al punto 2), tutti i certificati disponibili indicando per ciascuno di questi:
- la data (o il periodo) del prelievo
- il laboratorio che ha eseguito le prove
- il tipo ed il numero dei campioni
- gli elementi strutturali cui si riferiscono i campioni
- se risulta, chi ha stabilito dove prelevare i campioni (normalmente il direttore dei lavori) e se i campioni erano adeguatamente marcati (ciò deve risultare, se pertinente, nei rapporti di prova)
(A)6.2 Numero di prelievi e conformità ai criteri delle norme
Commentare il numero dei prelievi effettuati e concludere sulla sua conformità con i criteri quantitativi fissati dalle norme tecniche applicabili (incluse eventuali specifiche tecniche del committente), da citare per esteso. Si noti che:
- in caso di carenza di prove è necessario segnalare qui tale situazione (nessuna altra azione è richiesta al collaudatore oltre tale segnalazione)
- la carenza di prove sui materiali non può di per sé giustificare un rifiuto di collaudabilità, poiché il collaudatore può ordinare tutte le ulteriori prove, distruttive e non distruttive, i cui risultati siano necessari a concludere sulla collaudabilità.
- poiché le norme tecniche non fissano, di regola, criteri di prelievo variabili in funzione del grado di sollecitazione o dell'importanza strutturale dei singoli elementi, si può ritenere che le prescrizioni siano applicabili a elementi strutturali di importanza primaria, mentre per elementi secondari o senza significativa importanza strutturale tali prescrizioni possono essere rilassate mentre potrebbe essere opportuno renderle più stringenti in casi di rischio strutturale particolarmente elevato.
Tuttavia i criteri da utilizzare sono di competenza del direttore dei lavori ed è opportuno che il collaudatore richieda che essi compaiano nella relazione a struttura ultimata; in caso di carenze commentare qui sulla accettabilità sostanziale del numero di prelievi effettuati, tenuto conto della importanza strutturale degli elementi coinvolti.
(A)6.3 Accettabilità dei risultati
Confrontare i risultati delle prove con i criteri di accettazione fissati dalle norme tecniche (incluse eventuali specifiche del committente), citando sempre per esteso tali criteri di accettazione, commentando invece soltanto i risultati che non rispettano i criteri ed indicando i motivi per i quali essi sono stati considerati non significativi dal direttore dei lavori (ciò deve risultare nella relazione a struttura ultimata). In caso di scarsa chiarezza resta la possibilità per il collaudatore di ordinare ulteriori saggi o prove, ovvero di svolgere autonome considerazioni sulla accettabilità dei risultati. Si noti tuttavia che il solo fatto che il risultato della prova non conforme ai criteri specificati sia tuttavia accettabile con riguardo all'effettivo stato di sollecitazione degli elementi coinvolti non è normalmente sufficiente ad accettare la prova, poiché il mancato rispetto di un criterio specificato può essere indice di un problema assai più ampio.
Si noti inoltre che il criterio, sovente utilizzato, di riferirsi alla "modesta entità dell'opera" per giustificare una carenza di certificazione non può essere considerato conforme a criteri di qualità, poiché anche opere di "modesta entità"(definizione essa stessa assai imprecisa) possono presentare un rischio strutturale elevato (anche un modesto edificio di pochi piani, soprattutto se in zona sismica, può subire un collasso strutturale catastrofico). Si preferirà pertanto, quando inevitabile, riferirsi piuttosto alla eventuale modestia del rischio strutturale, riconoscibile, per organismi strutturali di tipo e di proporzioni correnti, attraverso il basso livello di sollecitazione calcolato dal progettista con riferimento ai valori limite ammissibili.
(A)7. ALTRE CERTIFICAZIONI E PROVE
(A)7.1 Prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori
Elencare i verbali di tali eventuali prove e commentare validità ed estensione dei risultati ai fini della analisi di collaudo.
(A)7.2 Controlli distruttivi e non distruttivi richiesti
Elencare eventuali saggi o controlli richiesti dal collaudatore, indicando il motivo della richiesta e dettagliando i risultati.
(A)7.3 Altre certificazioni e prove
Elencare ogni altro documento che fornisce risultati utili alle analisi di collaudo e commentare validità ed estensione dei risultati ottenuti.
Quando pertinente, si farà qui riferimento a prove geognostiche per la caratterizzazione del terreno di fondazione.
(A)8. CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE
Questa azione rappresenta un passo fondamentale ai fini del soddisfacimento dei requisiti di qualità del collaudo. La estensione delle verifiche eseguite può essere ridotta soltanto a fronte di documentazione di progetto recante l'evidenza della esecuzione di verifiche indipendenti da parte di persona dotata della necessaria competenza; in tale evenienza si farà qui esplicito richiamo a tali verifiche ed alle procedure adottate da chi ha eseguito le verifiche.
(A)8.1 Indipendenza del controllo
Il collaudatore che firma questo documento dichiara di non aver in alcun modo partecipato alla elaborazione delle analisi di progetto che saranno qui di seguito verificate.
Il rispetto del requisito certificato come qui sopra è indispensabile e deve essere assicurato anche nel caso che modifiche o nuove analisi di progetto siano richieste come conseguenza dell'analisi di collaudo. In tali casi il collaudatore dovrà ottenere dal progettista o dal direttore dei lavori, per quanto di competenza, lo sviluppo delle necessarie analisi, astenendosi anche soltanto dal suggerire i metodi con cui impostarle.
(A)8.2 Metodi di verifica adottati
Elencare e dettagliare qui i metodi di verifica adottati, eventualmente diversi per le diverse parti della progettazione (dettagliare quali), e che potrebbero essere ad esempio:
- verifica dettagliata punto per punto (è la classica verifica di correttezza formale delle calcolazioni e di congruenza dei disegni di progetto con le previsioni di calcolo)
- verifica degli ordini di grandezza (calcolo eseguito con metodi più sommari di quelli normalmente necessari, ma tali da fornire una conferma della correttezza del risultato)
- verifiche a campione: ottenimento con metodi non necessariamente diversi da quelli di origine, ma indipendentemente da questi, di alcuni risultati ritenuti i più significativi
- verifiche con ricalcolo indipendente: ricalcolo con metodi del tutto diversi (normalmente più dettagliati) dei risultati del calcolo da verificare
- verifiche per confronto: confronto con risultati di prove sperimentali o con risultati di altri calcoli di provata correttezza, correlabili (per similitudine geometrica ad esempio) con quelli in esame.
Si noti che in tutti i casi dovrebbe essere indicata almeno una verifica punto per punto degli schemi di calcolo adottati e della loro completezza (copertura di tutti gli organismi strutturali della struttura), nonché delle azioni di calcolo considerate e della loro completezza rispetto alle prescrizioni delle norme tecniche, delle eventuali specifiche del committente, nonché rispetto a quanto deriva dai requisiti funzionali descritti al punto 3.3.
(A)8.3 Descrizione dei risultati delle verifiche eseguite
Richiamare in sequenza una breve descrizione della estensione di ciascuna verifica, del metodo adottato (definito al punto precedente) e del risultato ottenuto (da dettagliare opportunamente quando si siano incontrati problemi di qualsiasi tipo).
(A)8.4 Documentazioni di progetto integrative richieste
Elencare le comunicazioni con cui sono state richieste al progettista o al direttore dei lavori nuovi documenti o analisi di progetto, descrivendone brevemente l'oggetto.
(A)8.5 Modifiche di progetto introdotte
Descrivere sommariamente le modifiche di progetto introdotte a seguito delle richieste del punto 8.4, facendo riferimento ai documenti prodotti a fronte di queste.
(A)8.6 Verifica delle modifiche di progetto introdotte
Porre particolare attenzione a questo passo, poiché è possibile che un errore si insinui con le modifiche apportate. Si veda inoltre quanto detto al punto 8.1.
(A)8.7 Conclusioni del controllo della progettazione
Nei casi più comuni è sufficiente dichiarare che le verifiche hanno avuto esito positivo. Commentare eventuali problemi incontrati e fornire le conclusioni tratte ai fini della validità del progetto (ad esempio, quando i calcoli forniti dal progettista siano lacunosi, come consente la legge, e questi non abbia fornito integrazioni sufficienti, indicare che la conclusione sulla validità del progetto non si è potuta basare su verifiche dettagliate).
(A)9. PROVE DI CARICO
(A)9.1 Considerazioni generali
Se non si è ritenuto necessario far eseguire prove di carico, giustificare qui tale posizione (e saltare i paragrafi successivi). Se invece sono state eseguite prove, dettagliare qui le motivazioni (se del caso riferendosi a norme o specifiche che le impongono) che hanno giustificato tale scelta.
Si tenga presente anche qui il commento sulla insufficienza del riferimento alla modesta entità dell'opera fatto al punto 6.3.
(A)9.2 Programma delle prove
Elencare le prove previste, definendo per ciascuna gli elementi seguenti, accompagnati dalla motivazione delle scelte effettuate:
- il tipo di prova
- le condizioni da rispettare o lo stato che deve avere la struttura prima dell'inizio delle prove
- i carichi da applicare
- la durata della applicazione dei carichi
- lo svolgimento per fasi della prova (se pertinente)
- le quantità da misurare
- i risultati attesi
Il programma delle prove di cui sopra è stato reso noto:
- al progettista con comunicazione del ...., e dallo stesso approvato con comunicazione del ....,
- al direttore dei lavori con comunicazione del ..., e dallo stesso approvato con comunicazione del ....
- al costruttore con comunicazione del ....
(A)9.3 Svolgimento delle prove
Descrivere brevemente lo svolgimento effettivo di ogni prova, le date di esecuzione e lo stato della struttura all'atto della esecuzione di ogni prova.
Fare riferimento, a rapporti di prova separati, emessi dal collaudatore stesso o da laboratori specializzati, da elencare al punto 2.
(A)9.4 Taratura della strumentazione di prova
Indicare per ogni prova:
- il tipo di misure da eseguire e la precisione e/o ripetibilità richieste
- lo strumento che si prevede di utilizzare per ogni misura ed a chi esso appartenga
- se pertinente, la data dell'ultima taratura eseguita per lo strumento e risultante sullo stesso o da apposito certificato
- se pertinente, le tarature per confronto da eseguire per ogni strumento (o per ogni misura) prima e/o dopo l'inizio delle misure
- conclusione sulla accettabilità delle misure eseguite in ordine alla taratura degli strumenti utilizzati
Si noti che le prescrizioni sulla taratura degli strumenti variano molto fortemente con il tipo di misura richiesto. Ad esempio per misure lineari con la precisione di 1 mm per misure dell'ordine di 1 m sarà normalmente considerato adeguato un comune metro (metallico) di nota affidabilità, ancorché sprovvisto di autonoma certificazione, mentre per misure in cui il risultato positivo o negativo della prova dipende da una precisione di 1 mm per misure dell'ordine di 10 m sarà invece opportuno utilizzare cordelle certificate (nonché opportune procedure operative di misura).
Si noti ancora che nei casi, assai frequenti, in cui è richiesta una buona ripetibilità della misura, ma non una sua elevata precisione assoluta, può essere sufficiente eseguire una taratura preventiva sul campo eseguendo opportune misure di confronto.
(A)9.5 Risultati delle prove
Elencare, per ogni prova, i risultati quantitativi ottenuti, e confrontarli con i valori attesi.
Fare sempre riferimento, se pertinente, a verbali di prova autonomi.
(A)9.6 Discussione dei risultati
Discutere la accettabilità dei risultati ottenuti, dettagliando opportunamente l'analisi in tutti i casi che lo richiedono.
(A)9.7 Conclusioni tratte dalle prove di carico
...............
(A)10. CONCLUSIONI E RINVIO AL CERTIFICATO DI COLLAUDO
Sulla base delle analisi svolte ed i cui risultati sono stati dettagliati nei punti da 4 a 9 di questa relazione, il sottoscritto collaudatore
...................
iscritto all'albo degli ........ della provincia di ...... a far data dal ...... con il n. ....., nominato dal committente ......., ha emesso il certificato di collaudo per la struttura ....... ubicata in ......, più dettagliatamente descritta al punto 3.1.1 di questa relazione. Questa relazione costituisce il principale allegato di tale certificato e ne dettaglia e giustifica le conclusioni.
[Il presente collaudo è valido con il rispetto delle seguenti limitazioni: ....]
Timbro e firma
Appendice 1 ESEMPIO DI "RELAZIONE FINALE ALLEGATA AL CERTIFICATO DI COLLAUDO DI STRUTTURA"
(1)1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
(1)1.1 Scopo
Questa relazione rappresenta il risultato del collaudo strutturale eseguito dal Dott.Ing. Giannini Luigi iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000 sulla struttura appresso definita.
Essa è redatta in aderenza al modello contenuto nel rif.2.4 che assicura il rispetto dei requisiti di garanzia della qualità secondo UNI-EN ISO 9001 applicabili alla attività di collaudo.
(1)1.2 Campo di applicazione
Questa relazione si applica alla struttura in c.a. relativa ad una palazzina ad uso residenziale ubicata in località Ponte Giallo di Podestagno (MN) più dettagliatamente definita e descritta nel seguito.
(1)2. RIFERIMENTI
2.1 Legge 1086/71 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, ecc.
2.2 D.M.LL.PP.14/2/92 Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale ecc..
2.3 UNI EN ISO 9001 Sistemi qualità
2.4 CIM/CS1/0 Procedura per la redazione della relazione finale di collaudo
2.5 prot. 44341 del 5/12/94 Denuncia di opere in c.a. depositata al Genio Civile di Mantova
2.6 prot. 44341 del 11/05/95 Relazione a struttura ultimata depositata al Genio Civile di Mantova
(1)3. DATI
(1)3.1 Definizione della struttura
(1)3.1.1 Descrizione della struttura
(1)3.1.1.1 Descrizione
Trattasi di una palazzina a tre piani di dimensioni complessive massime in pianta 23.70x13.76 m per una superficie totale del corpo di fabbrica al piano di 543.5 mq. L'altezza di ingombro massimo all'esterno è di 12.00 m mentre l'altezza utile interna del fabbricato è di 3.00 m al piano terra e di 2.70 m per i piani superiori. La struttura verticale è costituita da muri portanti in c.a. al piano terra ed in blocchi di laterizio ai piani superiori. Al primo ed al secondo piano sono stati inseriti dei pilastrini in c.a. 25x25 cm immaschiati nella muratura, a rinforzo della stessa. Sono stati posizionati due pilastri centrali in c.a. con lo scopo di interrompere luci altrimenti troppo elevate per le travi in spessore rompitratta per il solaio. Il primo solaio è costituito da lastre tipo predalles di altezza h=20+4 cm mentre i solai superiori sono ripetuti identicamente con struttura mista laterizio-c.a. sempre di altezza 20.4 cm.
(1)3.1.1.2 Strutture ripetute
nessuna
(1)3.1.1.3 Strutture portanti questa e/o terreno di fondazione
La struttura poggia tramite fondazioni su terreno limoso compatto.
(1)3.1.1.4 Strutture portate da questa
nessuna
(1)3.1.1.5 Strutture con elementi prefabbricati
nessuna
(1)3.1.1.6 Strutture modificate
nessuna
(1)3.1.2 Interfacce della struttura
nessuna
(1)3.1.3 Descrizione degli organismi strutturali
Fondazioni: travi rovesce continue in c.a. in corrispondenza delle murature portanti di dimensioni 130x50 cm e 60x50 cm in corrispondenza delle murature perimetrali. Sono stati previsti plinti isolati per fondazione dei pilastrini.
Murature portanti: eseguite in c.a. al piano terra mentre sono in blocchi di laterizio s=30 cm ai piani superiori con pilastrini in c.a. immaschiati di rinforzo alla muratura.
Pilastri: sono stati previsti due pilastri rompitratta per le travi in spessore ai due lati del fabbricato dove le luci architettoniche si presentano maggiori.
Travi in c.a.: in spessore solaio sono state predisposte per interrompere luci architettoniche notevoli. Le dimensioni della trave sono 70x24 cm.
Solai: solai tipo predalles htot.=24 cm per il primo solaio di luce max 5.60 m.
Copertura: costituita da muretti in laterizio con tavelloni interposti al fine di creare le falde del tetto. Sovrapposta è stata gettata una cappa in c.a. s=4 cm al fine di legare tutte le strutture di copertura.
Vano scala ed ascensore: costituito da murature in c.a. con proprio solettone di fondazione.
Scala: costituita da soletta in c.a. funzionante come scala a ginocchio immaschiata nella muratura tramite opportune tasche in c.a.
(1)3.2 Dati formali
(1)3.2.1 Progettista
Progettista generale è il Dott.Ing. Bianchi Mario iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000.
Progettista delle strutture in c.a. è il Dott.Ing. Bianchi Mario iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000.
Progettista delle strutture solaio è il Dott.Ing. Bianchi Mario iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000.
(1)3.2.2 Direttore dei lavori
Direttore dei Lavori generale è il Dott.Ing. Bianchi Mario iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000.
Direttore dei Lavori per le strutture in c.a. è il Dott.Ing. Bianchi Mario iscritto all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova al n.000.
(1)3.2.3 Costruttore
Costruttore: Impresa Rossi & Rossi con sede in Mantova via Rossi, 5 iscritta alla C.C.I.A.A. di Mantova al n. 5555555.
(1)3.2.4 Fornitori di prefabbricati
I solai sono stati forniti dalla Ditta Solai & Solai con sede in Mantova via Verdi 444444.
(1)3.2.5 Elenco delle denunce
Denuncia al Genio Civile rif.2.5.
(1)3.3 Requisiti funzionali
(1)3.3.1 Stabilità strutturale
Il requisito della stabilità strutturale, da mantenere per tutta la vita prevedibile della struttura con interventi di manutenzione ordinaria, deve essere assicurato nelle condizioni e con i limiti prescritti dal rif.2.2.
(1)3.3.2 Altri requisiti
nessuno
(1)4. VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI FORMALI
(1)4.1 Denuncia dei lavori
I lavori sono stati denunciati in conformità alle prescrizioni di legge (rif.2.1) come da elenco denunce di cui al punto 3.2.5.
(1)4.2 Documenti in cantiere
Per quanto è stato possibile verificare al collaudatore i documenti di progetto, recanti l'attestazione di deposito, erano reperibili in cantiere durante i lavori.
(1)4.3 Relazione a struttura ultimata
La relazione a struttura ultimata (rif.2.6) è stata depositata a norma di legge il 11/05/95.
Tale relazione contiene inoltre:
a) i certificati delle prove sui materiali
b) dichiarazione del direttore dei lavori di aver proceduto alla identificazione prima dell'impiego del materiale utilizzato per le armature.
(1)4.4 Prefabbricati prodotti in serie
Nessuno
(1)5. ISPEZIONE DELL' OPERA
(1)5.1 Date di esecuzione
L'ispezione dell'opera è stata eseguita come segue:
- visita n.1
.data: 04/07/95
.presenti: Dott.Ing. Bianchi Mario e Geom. Giacometti Pierino della Impresa Rossi&Rossi
.parti verificate: tutte le strutture in c.a.
(1)5.2 Conformità al progetto depositato
L'ispezione dell'opera ha permesso di accertare la rispondenza dell'opera al progetto depositato.
(1)6. ESAME DEI CERTIFICATI PER I MATERIALI
(1)6.1 Elenco dei certificati disponibili
Prove cls:
Certificato di prova di compressione di cubetti di cls - Lab.Prove Materiali - Università di Brescia - n.12946 del 10/02/95
Sono stati provati n.20 cubetti 15x15x15 cm prelevati in cantiere su ordine del Direttore dei Lavori. I cubetti sono stati prelevati secondo dichiarazione da:
n.4 dal getto fondazioni
n.4 dal getto del primo solaio
n.4 dal getto del secondo solaio
n.4 dal getto del terzo solaio
n.4 dal getto del quarto solaio
Prove acciaio:
Certificato di prova di verifica qualità di acciaio per c.a. -Lab.Prove Materiali - Università di Milano - n.2780 del 21/06/94
(1)6.2 Numero di prelievi e conformità ai criteri delle norme
I prelievi effettuati in diversi periodi di tempo ed in un numero sufficiente di campioni sotto la diretta responsabilità del Direttore dei Lavori sono da ritenersi più che accettabili.
Il certificato di prova sull'acciaio non dà invece le necessarie garanzie di affidabilità mancando qualsiasi riscontro tra il controllo fatto in stabilimento e la effettiva partita di acciaio mandata in cantiere. Il collaudatore ha pertanto richiesto al direttore dei lavori di dichiarare quali controlli ha eseguito sul materiale utilizzato prima dell'impiego per accertarne la provenienza e la qualità (rif.2.6).
(1)6.3 Accettabilità dei risultati
Per quanto riguarda il cls le prove forniscono dati più che soddisfacenti.
Le certificazioni riguardo all'acciaio sono pure accettabili, tenuto conto della dichiarazione del direttore dei lavori (ved.qui sopra) di aver accertato la rintracciabilità del materiale prima dell'impiego. Tale dichiarazione è inserita nella relazione a struttura ultimata (rif.2.6).
(1)7. ALTRE CERTIFICAZIONI E PROVE
(1)7.1 Prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori
Nessuna
(1)7.2 Controlli distruttivi e non distruttivi richiesti
Prove sclerometriche
(1)7.3 Altre certificazioni e prove
Tenuto conto della uniformità delle caratteristiche del terreno di fondazione come desumibile attraverso l'osservazione esterna ed a scavi aperti, nonché della presenza di costruzioni simili assai prossime a quella in oggetto, il direttore dei lavori non ha ritenuto di far eseguire prove geognostiche di verifica del terreno di fondazione: nulla da segnalare su tale scelta.
(1)8. CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE
(1)8.1 Indipendenza del controllo
Il collaudatore che firma questo documento dichiara di non aver in alcun modo partecipato alla elaborazione delle analisi di progetto che saranno qui di seguito verificate.
(1)8.2 Metodi di verifica adottati
- verifica dettagliata punto per punto delle azioni di calcolo adottate e della loro completezza rispetto alle prescrizioni delle norme tecniche (rif.2.2).
- verifica degli ordini di grandezza delle sollecitazioni dichiarate con calcoli di controllo semplificati
(1)8.3 Descrizione dei risultati delle verifiche eseguite
La verifica eseguita sulla relazione di calcolo del progettista (rif.2.5), ha permesso di stabilire la correttezza dei dimensionamenti strutturali previsti in progetto.
(1)8.4 Documentazioni di progetto integrative richieste
Nessuna
(1)8.5 Modifiche di progetto introdotte
Nessuna
(1)8.6 Verifica delle modifiche di progetto introdotte
Nessuna
(1)8.7 Conclusioni del controllo della progettazione
Le verifiche effettuate hanno avuto esito positivo; i valori di sollecitazione dei materiali ricavati dai calcoli di controllo risultano sempre inferiori ai valori ammissibili delle vigenti norme.
(1)9. PROVE DI CARICO
(1)9.1 Considerazioni generali
Non si è ritenuto necessario eseguire prove di carico. La ricognizione dell'opera non ha infatti messo in evidenza alcuna difettosità di esecuzione che giustificasse speciali verifiche, mentre il tipo e le proporzioni correnti degli organismi strutturali presenti, nonché gli stati di sollecitazione non particolarmente elevati, non rendevano necessarie tali prove.
(1)10. CONCLUSIONI E RINVIO AL CERTIFICATO DI COLLAUDO
Sulla base delle analisi svolte ed i cui risultati sono stati dettagliati nei punti da 4 a 9 di questa relazione, il sottoscritto collaudatore
Dott.Ing. Menozzi Stefano
iscritto all'albo degli Ingegneri della provincia di Reggio Emilia a far data dal 00/00/00 con il n. 000, nominato dal committente xx SpA, ha emesso il certificato di collaudo della struttura in c.a. ubicata in xx di xx(xx), più dettagliatamente descritta al punto 3.1.1 di questa relazione. Questa relazione costituisce il principale allegato di tale certificato e ne dettaglia e giustifica le conclusioni.
Data Timbro e firma